Ti spiego il dato - letterina

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L'algo-lingua
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La sai parlare? 🌽

Donata Columbro
Apr 20
6
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Una volta questa newsletter aveva un format che si è perso settimana dopo settimana. Colpa di Substack, che fa assomigliare questo spazio più a un blog che a una lettera periodica (e infatti ci piace per questo), ma oggi provo a riprendere una struttura coerente.


L’algoritmo dei social ci ha imposto una nuova lingua

Se vuoi pubbliccare un post su Instagram sui diritti deə s3x work3r (sex worker, cioè lavoratori/trici/torə del sesso) probabilmente sai che questo è uno dei modi in cui dovrai scriverne per evitare la censura dell’algoritmo: asterischi, numeri al posto di lettere, segni di punteggiatura sono ormai un codice che i nostri occhi sono abituati a decifrare al primo sguardo dei profili di chi fa divulgazione sull’educazione sessuale, ma anche di chi parla di discriminazioni della comunità LGBTQA+, delle violenze di genere, e molto altro.

Didascalie, storie e immagini di account come quelli delle attiviste Isabella Borrelli, Benedetta Lo Zito o Giulia Zollino sono a rischio continuo di rimozione e penalizzazione, fino al temuto blocco dell’account per violazione dei termini di servizio. Se questo rischio è noto quando il tema dibattuto è la sessualità - a causa di nuove norme del social network entrate in vigore un anno fa - quando si toccano temi delicati come i diritti umani dei palestinesi, la salute mentale, o notizie di attualità su cui è alto il rischio di circolazione di bufale e disinformazione, le strategie dei creator e degli/delle influencer diventano ancora più elaborate:

Twitter avatar for @0xabad1deabadidea 🪐 @0xabad1dea
Algorithms are causing human language to reroute around them in real time. I’m listening to this youtuber say things like “the bad guy unalived his minions” because words like “kill” are associated with demonetization

December 15th 2021

5,702 Retweets36,462 Likes

Lo sanno bene ə utentə di YouTube e TikTok di cui si parla in questo pezzo sul Washintgon Post:

Algospeak refers to code words or turns of phrase users have adopted in an effort to create a brand-safe lexicon that will avoid getting their posts removed or down-ranked by content moderation systems. For instance, in many online videos, it’s common to say “unalive” rather than “dead,” “SA” instead of “sexual assault,” or “spicy eggplant” instead of “vibrator.”

La algo-lingua si riferisce a parole in codice o giri di parole che gli utenti hanno adottato in uno sforzo per creare un lessico opportuno per evitare la rimozione di post o il down rank dei contenuti a causa dei sistemi di moderazione in vigore sui social. In molti video online la parola “morto” è stata sostituita con “non vivo”, la sigla “SA” sostituisce sexual assault,” e “melanzana piccante” è il vibratore.

La pandemia ha spinto moltissime persone a usare le piattaforme social per comunicare online e ha permesso a moltə professionistə di trovare uno spazio per divulgare le proprie competenze su temi di vario interesse, dalla cripto finanza all’educazione sessuale, ma anche a usare questi tool per diffondere informazioni più o meno verificate sulle notizie di attualità in corso, dalle proteste del movimento Black Lives Matter alla pandemia e ora la guerra in Ucraina.

When the pandemic broke out, people on TikTok and other apps began referring to it as the “Backstreet Boys reunion tour” or calling it the “panini” or “panda express” as platforms down-ranked videos mentioning the pandemic by name in an effort to combat misinformation. When young people began to discuss struggling with mental health, they talked about “becoming unalive” in order to have frank conversations about suicide without algorithmic punishment. Sex workers, who have long been censored by moderation systems, refer to themselves on TikTok as “accountants” and use the corn emoji as a substitute for the word “porn.”

Quando è scoppiata la pandemia le persone su TikTok e altre app hanno iniziato a parlarne usando frasi come il “Backstreet Boys reunion tour” oppure chiamandola “panini” o “panda express”, perché alcune piattaforme penalizzavano i video che menzionavano direttamente la pandemia nel tentativo di ridurre la disinformazione. E quando le persone più giovani hanno iniziato a parlare di come stessero lottando per la propria salute mentale, parlavano della possibilità di “non essere più vivi” per avere conversazioni oneste sul suicidio senza incorrere nella punizione dell’algoritmo. I/le sex worker per esempio si definiscono “contabili” su TikTok e usano l’emoticon della pannocchia in sostituzione della parola porno.

Stiamo assistendo a una rivoluzione in cui la viralità dei contenuti non si produce grazie ai social media e all’algoritmo che ne regola la diffusione, ma in quanto realizzati su misura dell’algoritmo, che ne modifica in qualche modo la struttura a monte, come scrive Ryan Broderick in questo numero di Garbage Day:

Garbage Day
This content has been algorithmically optimized
Consider subscribing to Garbage Day! It helps keep this well-oiled machine well-oiled and you get lots of fun extra content, like Discord access and extra stories, like tomorrow’s interview with @exaltiora, the Twitter user responsible for the long-running thousand-tweet-plus thread of Tumblr screenshots. Hit the button below to get in on that…
Read more
6 months ago · 11 likes · Ryan Broderick

La generazione Z non sa usare internet? Non ha le stesse competenze che hanno i Millennial grazie al passaggio vissuto in prima persona dall’offline all’online? I tiktoker sono gli apprendisti stregoni dell’algoritmo e dell’intelligenza artificiale: altro che nativi digitali.


Cose scritte da me in giro

  • Cosa può insegnarci la storia della data visualization, per la newsletter di Dataninja uscita venerdì scorso (mi appassiona parecchio il tema, se avete visto le mie stories con il tomo da 4 chili sulla storia dell’information design). Venerdì 22 c’è un’anteprima di qualcosa che succederà la prossima settimana sul sito della School, per riceverla passate da qui.

  • Mobile money, blockchain e criptovalute: da qui passa l’inclusione finanziaria in Africa, per la mia rubrica su La Stampa.

  • Civic hacking, archivi in tempo reale e segnalazioni per chi è in fuga: la solidarietà digitale per aiutare l’Ucraina sempre su La Stampa.

  • Per SAS ho intervistato Andrea Cosentini, Head of Data Science & AI di Intesa Sanpaolo, con cui ovviamente ho parlato anche di bias e etica degli algoritmi.


Ti spiego il dato tour and beyond

  • il 30 aprile alle 17 presento il mio libro al Kafejo, locale della Garbatella, a Roma, insieme a Giorgia Lodi, Graziano Rossi e Damiano Sabuzi Giuliani. Non ho ancora un link ma arriverà :)

  • l’11 maggio intervengo all’Assemblea Confcooperative Federsolidarietà Lombardia, che si tiene a Milano ma io sarò online a parlare di come supportare la capacità di leggere il contesto attraverso i dati per il terzo settore.

  • 18 maggio sono a Venezia per l’ultimo appuntamento del ciclo “Dialoghi oltre il visibile. Il potere del dato”, organizzato dall’Università Iuav e in particolare il Dipartimento di Culture del Progetto. Prima di me parlano altre incredibili ospiti e ogni intervento si può seguire anche online.


E per oggi è tutto! A mercoledì :)

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