tw ucraina
(tw = trigger warning, avviso che parlo di Ucraina, mi dispiace ma non riesco a scrivere di altro in questo momento)
La sensazione è quella di una nuvola in testa. La riconosci? Per alleviarla lo scorso weekend ho tolto Instagram e Twitter dal telefono (Facebook non c’è più da tempo).
C’è una crisi in corso, vicino a noi, ed è normale sentire un nodo allo stomaco e alla gola mentre facciamo altro. E ma per le altre guerre e gli altri profughi non è stato fatt, non è ugual… Sì. È vero. La politica sta agendo in modo completamente diverso.
Penso ai 220mila profughi afghani in Europa a cui potevamo dare il riconoscimento di asilo politico, senza lasciarli in un limbo, e non è stato fatto. Per non parlare dei cittadini africani, migranti ma anche studenti e studentesse, fermati alle frontiere senza possibilità di uscire da uno stato bombardato. E il framing dei media occidentali (They seem so like us), per parlare di una situazione che coinvolge “gente come noi”, descrivendola come “senza precedenti”, “impensabile”, “mai vista prima”, non aiuta:

adrian "relatively uncivilized" de leon 🌊 @aadeleon
the grammars of white innocence, which is also called white supremacy : - unthinkable - unprecedented - never before - shocking - return of historyMa i cittadini e le cittadine sono migliori di chi li governa. Ho attivato diverse iniziative e raccolte fondi online in questi anni (anche uno sciopero della fame a cui hanno aderito 1500 persone da tutto il mondo), e posso assicurare che la mobilitazione delle persone comuni è mooolto più radicale e attenta di quella di chi prende certe decisioni in Italia e in Europa. La frustrazione è comprensibile, soprattutto di chi si occupa di immigrazione nelle nostre città, e l’unica cosa che mi sento di dire è: sosteniamole. Sempre.
(Alla fine ho deciso e ho fatto una donazione in beni alimentari portandoli alla mia parrocchia e una donazione in denaro a Baobab Experience che non è in Ucraina ora, ma insieme ad altre organizzazioni sul territorio dovrà reggere il peso di una crisi umanitaria che porterà migliaia di persone ad arrivare qui. Non per forza con la nazionalità ucraina).
Link di resistenza e cose da leggere che possono farci bene
L’attivismo via Google doc, questo è un foglio pieno di risorse per i rifugiati dall’Ucraina e chi vuole aiutarli con tutti i mezzi.
Recensioni dei ristoranti contro la censura russa. Che non è solo una mossa politica, ma può mettere a rischio la vita delle persone (se non gli racconti che è una guerra)
Mega sito per spiegare tutte le azioni di supporto all’Ucraina che si possono attivare da altri paesi europei.
Un lungo articolo su The Conversation spiega come la resistenza ucraina oggi è possibile grazie a 8 anni di iniziative di civil democracy e attivismo dopo l’occupazione russa del 2014.
Iniziative delle comunità queer e femministe a sostegno di chi fugge (minoranze, persone lgbtq+, bambini, di solito sono le più vulnerabili nei contesti di guerra)
l’ultimo numero di Ojalà, sul tema della guerra fotografata dagli uomini (intesi come esseri umani di sesso maschile).
in Italia segnalo l’avvio di UkraineInfo.Help, un progetto di civic hacking in fase di realizzazione che cerca volontari e volontarie digitali (io do una mano veramente da lontanissimo, ma il super team alla base di tutto è lo stesso di Covid19italia.help e TerremotoCentroItalia)
Ti Spiego Il Dato (and beyond) Tour
l’8 marzo alle 11 sono in diretta sulla pagina Facebook delle Biblioteche dell’università di Salerno per "Dear Data", un’iniziativa per colmare il divario di genere online. Parlo di data feminism e presento Ti Spiego il Dato.
il 12 marzo alle 16 sono IN PRESENZA (mi stupisco sempre) alla Cooperativa Agricoltura Nuova in Via Valle di Perna 315, Roma, nel cuore della riserva naturale Decima-Malafede, in un evento organizzato dalla meravigliosa libreria per bambini Lotta. Ci sarò e io parlerò di stereotipi e luoghi comuni per la figura femminile nei libri per bambini (a partire da una certa ricerca su cui vi ho fatto una testa così). Ci si prenota qui.
Manca ancora un po’ di tempo ma sono felice di raccontarvi che quest’anno il 6-7-8 giugno vado al Festival del Fundraising (per anni l’ho sognato quando lavoravo come campaigner!), come ospite di una sessione sul tema Dati vs Emozioni (non è questo il titolo esatto esatto ma il contenuto che stiamo preparando con Gianluca Diegoli parte da qui. Ecco perché il “binarismi” sul tema tarda ad arrivare, sto studiando troppo :)
School school school
Mi prendo uno spazio più grande del solito perché domani 3 marzo alle 17 presentiamo i nuovi workshop di Dataninja e il percorso Diventa Ninja dei Dati che risponde a tutte le persone che ci hanno detto
non ho tempo di fare un master
voglio essere seguita durante i corsi
comunque me li voglio fare quando ho tempo.
OK.
C’è tutto. I corsi da seguire quando vuoi senza limiti, i workshop dal vivo per confrontarti, le esercitazioni corrette e 1 ora di consulenza gratuita.
Vieni alla presentazione oppure prenota un colloquio con me da questo link per capire se fa al caso tuo.
E per oggi chiudo!
A mercoledì prossimo <3
Triggered too: Io spero che al di là dell'indicazione di chi c'era prima, vada fatta una riflessione ampia. Io sono abbastanza vecchio da ricordare lo slancio di solidarità per i profughi siriani nel 2015. Mi ricordo di essere stato in fila con altre centinaia di persone a donare qualcosa per loro. Poi, dopo un anno o due, finita la commozione generale abbiamo cominciato a sentire tutta la retorica spazzatura sulle ONG, Lampedusa, eccetera. Io temo che accadrà lo stesso adesso. Ora ci ritroviamo con una crisi umaniataria gravissima (i numeri che hai dato sono già vecchi), ma tra qualche mese aspetto il Minniti di turno che ci verrà a spiegare come i rifugiati ucraini rischino di destabilizzare la democrazia in Italia